Friedrich Wilhelm Nietzsche (1844-1900). Pensatore originale e innovativo, la sua produzione filosofica ha influenzato il mondo culturale occidentale dal ventesimo secolo in poi.
La sua opera è poliedrica ed antisistematica, spaziando dalla metafisica all'etica, dall'epistemologia alla filosofia della religione, in particolare della fede cristiana: il filosofo oppone ai valori cristiani un superamento della moralità desueta e non più applicabile alla modernità, rinunciata proprio per una moralità nuova, moderna, fondantesi su princìpi di pochi capaci di carpire il valore del nuovo; per l'affermazione dell'individuo all'interno di un nuovo schema etico-sociale.
Costretto a perenni viaggi, motivati dal tentativo di tenere a bada la sua cagionevolissima salute, la sua vita fu marcata da una lunga solitudine che lo accompagnò fino alla crisi del 1889.
In seguito alle delusioni relazionali subite, Nietzsche cominciò a vedere nella formulazione della sua filosofia l'unica salvezza psicologica, e così, in dieci giorni, scrisse la prima parte di Così parlò Zarathustra, portato a termine nel 1885, che riuscì poi a pubblicare solo grazie a un prestito dell'amico Overbeck.
Così parlò Zarathustra è l’opera che segna l'inizio della sua filosofia matura: non è un saggio, non è un trattato e non è un'opera poetica: è bensì, (secondo Vattimo), un lungo poema in prosa, che si ricalca sul Nuovo Testamento. Fini, lo definisce «un poema in prosa che sta fra la speculazione filosofica e l’annunciazione profetica». In larga parte è, come anche lo definisce Ueberweg, l'espressione letteraria dell'ideale nietzscheano per una nuova umanità.