Amelia Rosselli (Parigi 1930 – Roma 1996)
Vissuta in Francia (fino al 1939), quindi in Inghilterra e negli USA, si trasferì in Italia nel 1946, stabilendosi a Roma nel 1950. La formazione irregolare, cosmopolita e plurilingue contribuì a orientare la sua scrittura verso una sorta di sperimentalismo naturale, più prossimo al surrealismo francese e alla poesia anglosassone che alle coeve esperienze delle neoavanguardie italiane, frutto anche degli studi musicali a lungo coltivati dall'autrice.
Nel 1963 pubblicò su “Il Menabò” ventiquattro poesie. L’anno successivo uscì la sua prima raccolta di poesie, Variazioni belliche, edita da Garzanti, e nel 1969 la raccolta Serie ospedaliera, comprensiva del poemetto La Libellula. Nel 1966 iniziò a pubblicare numerose recensioni letterarie su giornali come "Paese Sera" e "L’Unità".
Nel 1981 uscì Impromptu, un lungo poema diviso in tredici sezioni, e nel 1983 Appunti sparsi e persi, scritti tra il 1966 e il 1977. Notevole anche la sua ricerca plurilinguistica in poesia (poesie e prose giovanili in francese e in inglese, la successiva raccolta in inglese Sleep). Alcune prose italiane, autobiografiche, di vari periodi, furono raccolte e pubblicate nel 1990, con il titolo Diario ottuso.