Jaime Sabines nasce il 25 marzo del 1926 a Tuxtla Gutiérrez, nello stato messicano del Chiapas. Nel 1945 si reca a Città del Messico per studiare medicina all’Università Nazionale Autonoma del Messico, carriera che abbandona tre anni dopo per iscriversi alla Facoltà di Lettere e Filosofia e studiare letteratura. Qui si fa amico di scrittori come Rosario Castellanos, Efrén Hernández, Dolores Castro e Ramón Xirau. Prima di terminare gli studi universitari, nel 1950, pubblica il suo primo libro: Horal. In seguito, già di ritorno nel Chiapas, scrive La señal (1951), Adán y Eva (1952) e Tarumba (1956).
Nel 1959 riceve il Premio Chiapas di Poesia, si pubblica l’antologia Poesía de la sinceridad e, per sostenere la carriera politica di suo fratello, la famiglia al completo si trasferisce a Città del Messico. Nel 1961 appare Diario semanario y poemas en prosa, che è un canto alla città, oltre a una piccola antologia intitolata En mis labios te sé. Quello stesso anno, suo padre, il maggiore Julio Sabines, muore vittima di un cancro polmonare, la qual cosa lo colpisce profondamente. Nel 1962 si pubblica Recuento de poemas che riunisce tutti i suoi libri pubblicati fino ad allora e la prima parte di Algo sobre la muerte del mayor Sabines. A quell’epoca è borsista del Centro Messicano di Scrittori. Nel 1965 muore sua madre a cui dedica Doña Luz. Viaggia all’Avana dove fa parte della giuria del Premio Casa de las Américas, e per la prima volta incide alcune sue poesie in un disco della collana Voz Viva de México dell’Università Nazionale Autonoma del Messico. Nel 1967 si pubblica Yuria e nel 1972 Maltiempo. Dieci anni dopo la pubblicazione della prima parte di Algo sobre la muerte del mayor Sabines, il libro si completa con Nuevo recuento de poemas. Nel 1998 si ammala di cancro e muore a Città del Messico, il 19 marzo del 1999.
Ha ricevuto numerosi e prestigiosi premi, come il Xavier Villaurrutia, l’Elías Sourasky, il Nazionale di Scienze e Arti nel settore Linguistica e Letteratura, il Juchimán de Plata, la Presea Ciudad de México, la Medalla Belisario Domínguez e il Premio Mazatlán di Letteratura. La sua opera è stata tradotta in diverse lingue, come inglese, francese, tedesco, portoghese, olandese, arabo e adesso italiano. Diverse sue poesie sono state messe in musica e portate al teatro.