Santa Teresa d’Avila (Teresa de Cepeda y Ahumada) nacque a Gotarrendura, Avila, il 28 marzo del 1515. Nel 1534 entrò nell’ordine del Carmelo. Fondò diversi conventi che chiamò “colombaie della Vergine”, con l’aiuto del monaco carmelitano Juan de Yepes Álvarez, più conosciuto come San Giovanni della Croce, uno dei più grandi poeti di lingua spagnola. Insieme fondarono l’Ordine dei Carmelitani scalzi. Santa Teresa scrisse opere mistiche e dal chiaro indirizzo didattico, tra le quali ricordiamo: Camino de perfección, Meditaciones sobre los cantares, El castillo interior (o Las moradas), Cuentas de conciencia, Exclamaciones del alma a su Dios, Libro de las fundaciones, Libro de las constituciones, Visita de descalzas, Avisos, Epistolario. Scrisse anche un’autobiografia intitolata Libro de la vida tra il 1562 e il 1565. La sua opera poetica è breve. Fu compilata per la prima volta con il titolo Escritos de Santa Teresa, edizione critica, col commento di Vicente de la Fuente, nel 1862. Nel 1957 apparve il libro intitolato Poesías, nella collana “Crisol” della casa editrice Aguilar di Madrid. Nel 1974 si pubblicarono le sue Obras completas nella Biblioteca di Autori Cristiani. Santa Teresa morì ad Alba de Torres il 4 ottobre 1582. Fu canonizzata dal papa Gregorio XV nel 1622 e proclamata Dottore della Chiesa dal papa Paolo VI nel 1970.
Santa Teresa compose molte poesie ed ebbe la fama di essere una brava “tracciatrice di versi”. Li scriveva per rendere meno monotona, con una spruzzata di sorrisi, la vita dei suoi conventi e la stanchezza dei suoi continui viaggi di fondatrice. “Tutto succedeva, scrive María de San José, ridendo e componendo “romances” e “coplas” su quanto riguardava la nostra vita conventuale”. Qualsiasi avvenimento stimolava l’ispirazione: Il Natale, la festa di un santo, una ricorrenza speciale.
Verso la metà del XVIII secolo, il padre Andrés de la Encarnación raccolse nei vari conventi le poesie che sembravano essere di Santa Teresa. La maggior parte le trovò a Toledo (16), altre a Cuerva (5), Madrid (5) e Guadalajara (5). La copia si conserva oggi nel manoscritto 1400 della Biblioteca Nazionale di Madrid.
È difficile individuare le vere poesie della Santa. C’erano tra le sue consorelle altrettante buone “tracciatrici di versi” come, per esempio, María de San José. Quelle sicuramente sue superano di poco la trentina.