Nasce nel 1818 a Orel da una famiglia nobile decaduta. Studente a Berlino e viaggiatore in Italia, dopo un lungo periodo di assenza, ritorna in Russia nel 1842. Inizialmente si dedica alla scrittura poetica, passando poi alla prosa nel periodo tra il 1843 al 1847, anche grazie all’influsso di Pauline Viardot, celeberrima cantante cui Turgenev rimarrà legato per tutta la vita. Nel 1847 debutta sulla rivista “Il contemporaneo” con il racconto Chor e Kalynic’, che farà poi parte de Le memorie di un cacciatore, libro che, pubblicato nel 1852 gli darà il successo e susciterà intorno a lui vaste reazioni per le sue tematiche antischiavistiche. In seguito, morta la madre e scontato un breve esilio per avere scritto una lettera pubblica in morte di Gogol che era incorsa nei rigori della censura, Turgenev si trasferisce a Parigi. Nel 1856 esce il suo primo romanzo Rudin, a cui fanno seguito rapidamente le opere maggiori: nel 1859 Un nido di nobili, nel 1860 Alla vigilia, nel 1862 Padri e figli. Insieme a questi romanzi vengono alla luce alcuni dei migliori racconti dello scrittore tra cui Mumù, Asja e Primo amore. Protagonista di numerose polemiche con i suoi contemporanei (celeberrima la rottura con Dostoevskij che lo accusava di essere eccessivamente legato alla cultura occidentale), pubblicò il suo romanzo seguente Fumo nel 1867. Nel periodo di pausa tra i due romanzi scrisse alcuni racconti importanti come Un re Lear della steppa (1870), Acque primaverili (1872) e Il canto dell’amore trionfante (1881). Si trasferisce infine a Bougival dove morirà nel 1883.