Ramón López Velarde (Jerez, 1888 – Città del Messico, 1921) è considerato, nonostante la sua breve vita, il poeta nazionale del Messico. Fece i suoi primi studi nei seminari di Jerez, di Zacatecas e di Aguascalientes e si laureò in giurisprudenza nell’Università di San Luis Potosí. Tentato dalla politica, come tanti altri letterati messicani, si presentò alle elezioni come candidato a deputato supplente per la sua città natale, nelle liste del Partito Cattolico. Si oppose alla dittatura maderista e appoggiò il programma di Non Rielezione di Francisco Ignacio Madero. Nel 1914 andò a Città del Messico dove s’installò, lavorando prima come avvocato e poi nelle segreterie del Governo. Fu anche professore di letteratura. Pubblicò le sue cronache politiche in diversi giornali: “El Regional” di Guadalajara (1909), “La Nación” (1912), “El Eco de San Luis” (1913), “El Nacional Bisemanal” (1915-1916), “Revista de Revistas” (1915-1917), “Vida Moderna” (1916) e “Pégaso” (1917). Il suo primo libro di poesia La sangre devota uscì nel 1916. Nel 1919 apparve Zozobra, la sua seconda opera poetica, ritenuta da molti il suo capolavoro. Nel 1921, in occasione del primo centenario dell’Indipendenza, scrisse La suave Patria, che viene considerato il poema nazionale del Messico. Dopo la sua morte, apparve il suo terzo libro di poesie, El son del corazón (1932) e altri tre volumi che comprendono la sua opera in prosa: El minutero (1923), El don de febrero. Poesía, cartas y documentos (1952) e Prosas políticas (1953). Il 15 giugno del 1963 i suoi resti mortali furono esumati e trasferiti nella “Rotonda de las Personas Ilustres” di Città del Messico.
Fuori del Messico, nonostante la sua grande importanza, è un poeta scarsamente conosciuto. Questa antologia di Ramón López Velarde, se non erriamo, è la prima che si pubblica in Italia.