«Il termine Grand Guignol evoca alla memoria immagini cupe intrise di sangue, circondate però da un alone vagamente comico. La serie infinita di delitti, stupri, ossessioni e patologie catalogate nelle drammaturgie concepite per la sala parigina di Rue Chaptal a partire dal 1897 fino agli anni trenta, costituisce infatti un episodio a sé stante nel teatro fin de siècle, destinato a infinite citazioni e riprese nell'immaginario del cinema horror che ne ha presto superato le potenzialità tecniche nella creazione di emozioni terrorizzanti. [...] Una rilettura a distanza di questa produzione permette di cogliere, al di sotto delle incongruità evidenti, una incredibile energia scenica. [...] In questo senso Delitto in manicomio, che qui si ripropone nella traduzione di Carlo Cignetti apparsa nel Teatro del Grand Guignol, è un testo assolutamente esemplare.» (Luca Scarlini)